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Io sono il mio corpo (Luigi Lombardi Vallauri) Dire “Io sono il mio corpo” significa dire “io sono i milioni di millenni”, io sono tutto quel serpentone di milioni di millenni senza i quali il mio corpo non sarebbe. Il mio corpo ha miliardi di anni. Ma devo anche aggiungere che il mio corpo è il suo ambiente attuale. Io sono il suo ambiente, io sono il calore che gli consente di vivere; ma allora sono il Sole, sono la giusta distanza dal Sole, sono l'atmosfera che ne filtra i raggi e che mi consente di respirare, sono il tepore che traversa dal centro gli strati rocciosi della Terra. Senza tutte queste cose io non sarei. Io sono a gravità, sono l'acqua, sono il cibo e il suolo che porta il cibo, sono il DNA delle piante che mangio, sono gli equilibri ecologici. Ma se per il fatto di essere il mio corpo io sono anche tutta la sua storia e tutto il suo ambiente, allora ciò che io sono muore solo in minima parte quando muore il mio corpo, c'è solo una minima aggiunta di morte al serpente di morti milionimillenario da cui proviene, e c'è solo una minima sottrazione di corpo all'ambiente senza cui il corpo non sarebbe. Alla mia morte quasi tutto quello che ero resta. Muoiono i miei limiti, più che la mia grandezza. Muore chi contrappone l'io, un piccolo io al non-io, a un grande non-io, quindi quasi tutto l'io non muore. Se io sono quodammodo omnia, se io sono in qualche modo tutto, io muoio solo infinitesimamente, quasi trascurabilmente.
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