"Le tre frasi che colgono il punto centrale - 2" (Tulku Urgyen Rinpoche)
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"Le tre frasi che colgono il punto centrale - 2" (Tulku Urgyen Rinpoche)


Giovedì abbiamo continuato a leggere qualcosa da Dipinti di arcobaleno di Tulku Urgyen Rinpoche:

"Il terzo insegnamento di Garab Dorje è: «Acquista fiducia nella liberazione». [...] Riconoscere il pensiero nel momento in cui sorge cosicché si liberi simultaneamente al suo sorgere. [...]
Si parla poi delle quattro 'modalità della liberazione': autoliberazione, liberazione al primo sorgere, liberazione diretta e liberazione primordiale. Questa non è esattamente una sequenza diretta, si tratta piuttosto dei diversi aspetti o modalità della liberazione. Ad esempio, il quarto, la liberazione primordiale, si riferisce allo stato risvegliato del rigpa [consapevolezza] che è già libero di per sé, e non deve perciò essere liberato. [...]
'Primordialmente liberato' significa uno stato che non deve essere di nuovo liberato, proprio perché è già libero. In 'direttamente liberato', 'direttamente' ha la connotazione dell'immediatezza e significa istantaneamente. 'Naturalmente liberato' significa privo di un'entità, di una cosa o essenza che deve essere liberata; riconoscendo questo la liberazione avviene naturalmente. 'Autoliberato' significa che non occorre alcun rimedio. [...]
Talvolta sono menzionati cinque modi di liberarsi. Il quinto [...], 'universalmente liberato', significa che, qualsiasi tipo di manifestazione o di stato si presenti, è allo stesso modo libero [...]. In altre parole, non è rilevante quale tipo di emozione o pensiero si manifesti: tutti si liberano quando si riconosce il rigpa. [...] 'Primordialmente liberato' si riferisce allo stato risvegliato, ma se si parla della mente dualistica, questa non è primordialmente liberata, deve essere liberata. L'attività della mente dualistica deve essere dissolta, purificata. Lo stato risvegliato non è così, è già purificato e totalmente perfezionato; non deve perciò essere perfezionato. [...]
Quando si riconosce che la propria essenza è purezza primordiale, i pensieri che sorgono interiormente si dissolvono di nuovo interiormente, nella dimensione della nostra natura: non vanno da nessuna altra parte, questo è il significato di autoliberazione che sorge spontaneamente. [...]
Questo è veramente il punto chiave. Il pensiero della mente dualistica sorge o funziona come espressione della consapevolezza non riconosciuta. [...]
Il soggetto che 'conosce' è, in essenza, vuoto. È chiaro per sua natura, e la sua capacità è senza limiti. Cercate di farne un'esperienza diretta e di comprendere che la vostra essenza è proprio così. I pensieri nascono da voi e si dissolvono in voi [...]. I pensieri nascono da voi e, se ne riconoscete la sorgente, si dissolvono in voi. Quando diciamo 'riconoscere' che cosa si riconosce? Riconoscere significa vedere che la natura della mente è chiarezza vuota e senza limiti" (dal cap. 4).

Si è passati poi a parlare di Giangiorgio Pasqualotto e della sua interpretazione dell'ottuplice sentiero e della produzione condizionata, di Francois Cheng e dei suoi studi sull'estetica orientale, del vedanta di Ramana Maharshi, dell'approccio di Raphael e della sua scuola, ... tanto che si è giunti alla fine della lezione.
Ma tutto è pratica.

A conclusione della lezione del lunedì, abbiamo letto alcuni brani tratti dal testo Zen e filosofia di Shizuteru Ueda (clicca qui).