Introduzione alla meditazione di visione
profonda del Ven. Sujiva
Se una persona è energica,
consapevole, pura nel pensiero, parola e azione,
e se egli fa ogni cosa con attenzione e considerazione
si trattiene nei sensi,
egli si guadagna la sua vita in accordo alla Verità.
E se la persona non è disattenta,
la fama e la fortuna di quella persona consapevole
costantemente aumenta.
PREFAZIONE
Non è un compito facile avvicinarsi ad un argomento così profondo come la
meditazione di Visione Profonda in termini semplici. Ma dobbiamo cominciare da
qualche parte. Dopo aver fatto per diversi anni questo tipo di lavoro di
introduzione alla meditazione , ancora trovo una carenza di manuali introduttivi
per coloro che non hanno nessuna conoscenza di Buddhismo. Molti sono
estremamente carichi di antiche terminologie indiane le quali parole non hanno
nessuna speranza di essere tradotte correttamente. Per questo ho provato a
venire in aiuto con qualcosa di più facile da leggere e da interpretare. Anche
in questo libretto ho usato alcune parole come 'condizionato' e 'sofferenza' che
hanno bisogno una speciale spiegazione quando sono usate in senso 'Buddhista'.
Quello che propongo qui vi darà un idea di cosa fare quando si decide di fare il
primo passo. Anche per quelli che vanno a un ritiro, le istruzioni iniziali
devono essere ripetute diverse volte prima che vengano ben comprese. Anche se
per una migliore comprensione delle tecniche e delle idee, sarebbe meglio
consultare un insegnante di meditazione.
Vedete cosa potete tirarci fuori. Se soltanto potrete fare un passo avanti nella
pratica della meditazione di Visione Profonda dopo averlo letto, allora avrò
avuto successo.
Sujiva
Santisukharama,
Kota Tinggi, Johor
Malaysia
INDICE
1 Vulcano
2 La magia della mente
3 Il controllo principale
Benefici della consapevolezza- Mondi di differenza
acquisendo padronanza sui controlli principali
- Meditazione camminata
- Meditazione seduta
-Attività quotidiane
4 Insight e concentrazione
- Ulteriori consigli
5 Il nostro cammino è una via d'acqua
CAPITOLO UNO: VULCANO
Penso che il grande Saggio Indiano(il
Buddha), se ci fossero stati vulcani dove viveva, li avrebbe presi ad esempio
nei suoi insegnamenti come fece con l'elevato e innevato Himalaya.
Non ho mai avuto l'opportunità se non recentemente di contemplare questi
affascinanti tubi di scarico delle viscere bollenti della terra se non su
riviste geografiche o sullo schermo televisivo.
I crateri che ho visitato nel mio viaggio in Indonesia non erano i più
spettacolari, ma lo erano abbastanza per darmi l'idea che le persone che
dedicano la loro vita intera per studiare questa area della scienza che concerne
l'attività vulcanica non lo fanno solamente per un impeto di sollecitudine nei
confronti della sicurezza degli umani.
Noi viviamo del tutto indifferenti e inconsapevoli di molte cose attorno a noi.
Il trovarmi faccia a faccia con un cratere vulcanico mi fece rendere conto
improvvisamente della stabilità superficiale della terra medesima su cui stiamo.
Nel luogo in cui viviamo in Malesia, proprio al confine della regione vulcanica
di fuoco, i tremori della terra ogni tanto accadono ma terremoti ed eruzioni
vulcaniche sono generalmente viste come qualcosa che non è parte del nostro
mondo. La gente che vive sui pendii dovrebbe essere più consapevole dei
pericoli, ma non è sempre così perché la gente spesso preferisce essere come un
ostrica e rimanere cieca ai pericoli. Saranno emessi degli avvisi ma ugualmente
ci saranno delle vittime. Il terreno fertile permette abbondanti raccolti e la
gente sviluppa attaccamento alla loro abitazione. Terra, sangue e sentimenti
diventano presto del tutto inseparabili.
La nostra guida ci ha informato che esistono molti tipi di vulcani: vulcani
vivi, vulcani addormentati e vulcani estinti.
I vulcani vivi che sono attivi, come si può vedere dai crateri che fumano,
possono eruttare in qualsiasi momento anche se la scienza moderna dispone di
strumenti che in un certo grado possono preavvisarci.
I vulcani che dormono sono tali perché non hanno mostrato, per un certo periodo,
alcuna attività. Ma essi possono ancora 'risvegliarsi' quando le condizioni sono
favorevoli. Il Pinatubo nelle Filippine che eruttò nel 1991 era rimasto
addormentato per circa 600 anni! Quando si è più sicuri dell''estinzione, le
montagne che furono una volta vulcani attivi sono ora considerati estinti. Ma
comunque, non possiamo mai esserne completamente sicuri a meno che noi non
sappiamo cosa sta succedendo sotto la superficie della terra. Pensate alle rocce
fuse, la lava che scende a grande velocità da quei ripidi pendii bruciando ogni
cosa al suo passaggio sebbene non sia altro che una corrente piroclastica,
questa stessa cosa uccide la gente. Non ci vuole molto per uccidere un uomo o
per infliggergli più sofferenza di quella che può sopportare, ma i modi della
Natura sono impersonali e così quando i vulcani eruttano, 'correte per salvare
la pelle'. Giava è la regione della terra più costellata di vulcani. Si sono
verificate le più disastrose eruzioni, Tambora e Krakatau che hanno causato
migliaia di vittime, per non menzionare le proprietà perdute.
Le persone possono essere viste nello stesso modo: vulcani attivi, vulcani che
dormono e vulcani estinti. Quando siete in un eccesso di rabbia, consumati dalla
brama o sopraffatti dalla illusione, voi siete sottoposti ad una eruzione.
Questo sparge terrore dentro e attorno a voi e vi impedisce di cogliere alcuni
aspetti buoni della vita. Sebbene possa non prendere delle vite, questa
esplosione può anche essere più letale che un vero vulcano. Prendiamo come
esempio le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Gli stessi Giapponesi
uccisero milioni di Cinesi durante la seconda guerra mondiale. Le atrocità
dell'uomo su se stesso sono ancora peggio dei disastri naturali.
Per cui aggiungerei, ci sono tre tipi di eruzioni: minori, maggiori e
catastrofiche.
Le eruzioni minori causano danni minori come la perdita della salute e della 'faccia'.
Le eruzioni maggiori causano perdite più permanenti come la perdita di parti del
corpo, separazioni definitive dalle persone amate e anche la perdita della vita.
Le eruzioni catastrofiche causano guerre su vasta scala, massacri e altre forme
di sofferenze inimmaginabili.
Potete sopravvivere a molte eruzioni minori, ma una maggiore per molte persone è
sufficiente per uscire di testa. Si spera (contro ogni probabilità) che tale
disgrazia non accada a voi, ma le tragedie alla fine giocheranno un loro ruolo.
Se guardate profondamente nel vostro cuore capirete cosa intendo. Guardate tutti
gli altri vulcani ambulanti attorno a voi e alla instabilità del mondo e ne
sarete convinti. I fuochi dell'attaccamento, dell'odio e della illusione
scorrono profondamente nelle vene di ognuno. Un vulcano addormentato può dormire
per secoli, ma queste contaminazioni buttano fuori sporcizia ogni giorno.
Cosa può soffocare questi fuochi? La risposta può essere trovata proprio alla
stessa origine del problema, nascosta sottoterra dove ci sono vene di bollente
lava fusa, ci sono anche le fresche e rinfrescanti sorgenti della vita, tutto
ciò è nella Mente stessa, le rinfrescanti acque della consapevolezza!
Riposando per un poco sul più grande stupa del mondo, potevo vedere da lontano
il vulcano Merapi il cui fumo si mescolava con le nuvole. Borobudur, a volte
citato come la Montagna dei Buddha, potrebbe essere stata ispirata dalla
presenza dei vulcani.
Mentre contemplavo le magnifiche statue del nostro Signore serenamente seduto
con varie posizioni delle mani, mi sono reso conto che questo è veramente un
vulcano estinto, in cui i fuochi delle contaminazioni sono stati da lungo tempo
estinti. Come è meraviglioso essere parte di questo quadro con il simbolo della
pace!
CAPITOLO DUE: LA MAGIA DELLA
MENTE
La magia può essere generalmente
classificata in due tipi: bianca o nera. Non stiamo parlando del colore della
pelle, ma di stati mentali. Gli stati mentali sono chiamati scuri o neri quando
sono avvolti dall'illusione riguardo alla realtà. Per esempio, una persona in un
impeto di collera si dimentica della bontà della altra parte in causa, come
anche uno ossessionato dalla brama è cieco ai difetti dell'oggetto che desidera
possedere. Tali stati, come potete vedere, non condurranno alla fine a nulla di
buono.
Gli stati mentali, dall'altro lato, sono descritti come luminosi o bianchi
quando sono puri e limpidi. Potete sperimentare questa freschezza e radiosità
quando siete consapevoli e in pace. Non è difficile capire perché la felicità
segue queste persone come un ombra che non sembra mai lasciarli. La mente è
davvero una scatola magica. Da essa escono cose che vanno oltre la vostra
comprensione. Potete paragonarla a un televisore, a un computer, a una radio a
transistor e ancora a tutte queste cose assieme. Ma è solo quando ogni cosa
funziona che puoi avere tutto il divertimento che vuoi, ma se qualcosa non
funziona, allora sono le porte dell'inferno che si spalancano. Forse voi siete
al corrente di ciò con cui i bambini giocano, i video giochi. Essi vi mettono in
ogni sorta di situazione che variano dal partecipare al Gran Premio Mondiale, al
combattere contro gli alieni per salvare damigelle in difficoltà. Vi è data
anche la scelta di un veicolo, un arma letale e la scelta di chi volete essere.
L'idea è di superare tutti gli ostacoli, abbattere le navi degli alieni e
collezionare più punti possibile. Comunque, se voi non siete come uno di quei
ragazzini abilissimi che hanno passato ore senza fine a trastullarsi con quei
pulsanti con dita sveltissime, allora sarete più simili a un perdente nato. Ma
va bene comunque, è solo un gioco e con un po' di pratica acquisirete l'abilità.
E non ci vorrà molto perché inventino video giochi a tre dimensioni. La vita è a
volte come quelli, con la mente che crea le situazioni. Ma il problema qui è che
qui voi non potete staccare l'interruttore ogni volta che siete stanchi. Non
potete considerare un simpatico gioco l'avere un cancro, vero? Nemmeno è molto
divertente diventare schizofrenici o nevrotici. Nemmeno il suicidio potrà essere
la soluzione. La mente, ci viene detto, ci condurrà in un incubo peggiore. Come
succede questo, vi potrete chiedere? La mente è un complesso di forze, o
qualcuno potrebbe preferire chiamarle energie. Provate a sedervi e guardate i
vostri pensieri, e le vedrete al lavoro . E' un provare senza fine a creare
nuove situazioni, reali o non, e rispondere ad esse. E' una sfortuna che a molti
non importa di dare una buona occhiata a questo meccanismo e, perciò sorgono
tutti quei problemi, problemi e problemi! E' qui nella mente che voi avete tutto
quel potere,potete trovare tutte le risposte e una sorgente di gioia. Sebbene
l'intera faccenda può essere complicata, non è troppo difficile, con qualche
utile colpetto ai principali punti di controllo, fare lavorare per voi questa
scatola magica.
CAPITOLO TRE: IL CONTROLLO PRINCIPALE
La principale facoltà di controllo della
mente è la consapevolezza. Ricordate quei momenti in cui eravate calmi e
composti? La coscienza che sorge è brillante e chiara. Il diretto contrario di
questo stato è quando siete stati presi dal panico o completamente confusi.
Perciò con la consapevolezza potete fare qualsiasi lavoro al meglio delle vostre
possibilità, sia esso guidare l'automobile, cucinare un pasto o rispondere alle
domande di un esame. Ma questa potenzialità non è altrettanto riconosciuta come
le potenzialità della fede e della concentrazione e non altrettanto enfatizzata.
Se riusciremo a svilupparla fino a che sia realmente forte, durevole e
rivelante, allora la vita si svolgerà se non estaticamente almeno con più
armonia.
Benefici della consapevolezza- Mondi di differenza
A volte si dice che c'è una sottile linea tra la sanità e la follia. Il genio
pazzo, per esempio, non è lontano dal maniaco. Ecco perché è stato inventato
Frankenstein e Terminator. In ogni caso le bombe di qualsiasi tipo sono
pericolose. Ma non importa quanto sottile sia una linea, è sempre una linea e
anche se è piuttosto spessa, se siete confusi, la perderete comunque.
Effettivamente la consapevolezza è la linea. Quando siete inconsapevoli, come
quando siete vittime della rabbia, davvero non siete molto diversi da un pazzo.
E' solo questione di misura. Quando avete zero consapevolezza per un periodo
prolungato, allora si può ragionevolmente sostenere che voi siete pazzi. Allora
se non volete diventare matti, aggrappatevi alla vostra cara consapevolezza,
perché dall'altro lato, che è il fondo, c'è una vita da inferno. La sanità è
davvero una linea sottile. Non ci vuole molto, tanto per dire, per fare a pezzi
una persona. Rinchiudetela senza contatti per alcuni giorni o settimane ed ecco,
qualcuno pronto per il reparto psichiatrico.
Se siete un meditatore, avrete qualche possibilità di successo e potreste anche
diventare più sani degli altri. Ma potrebbero comunque considerarvi pazzi perché
siete diversi. Ricordo come alcune persone consideravano un mio amico pazzo
perché dopo aver fatto un ritiro non era eccitabile e irritabile come al solito.
Essi furono contenti solo quando riuscirono a farlo infuriare. Vi rendete conto
che queste stesse persone si suppone che fossero esse stesse dei meditatori? Chi
allora è realmente matto? Ma se voi siete veramente consapevoli, allora vi
renderete conto senza dubbio che la vostra mente è chiara e pensa razionalmente.
Sono loro che sono confusi.
Se si dice che con la consapevolezza la mente è purificata dalle contaminazioni
dell'attaccamento della rabbia e dell'illusione, ciò significa anche che traccia
la linea tra la genuina felicità e la sofferenza. Noi possiamo anche comprendere
perché la rabbia e l'ignoranza sono sofferenza ma non è la stessa cosa per la
bramosia, specialmente quando è accompagnata da un certo tipo di gioia. Questo
perché la gioia tende a soffocare il vero stato della mente. Togliete la gioia e
cosa resta? Ci sarà solo uno stato molto agitato di brama e di tenace
attaccamento. E' come qualcuno che è affamato. Per cui, se volete avere la vera
felicità, cercate la pace della mente che nasce dalla purezza e dalla
consapevolezza. E' un tipo di felicità che è veramente soddisfacente, rafforzata
da un nobile proposito. Nessun piacere sensuale può eguagliarla. Inoltre può
essere ottenuta gratuitamente ed è a portata di mano (dal momento che praticate)
e non dovete pagare nulla per acquisirla.
La consapevolezza può anche essere il fattore decisivo tra la vita e la morte
.Molti errori per mancanza di attenzione e sbagli finiscono con la morte. Può
essere proprio una scivolata dalle scale, da una scala a pioli o lungo la
strada. Gli incidenti stradali causano vittime tutti i giorni. Poi ci sono i
corti circuiti elettrici, le morti per assunzione smodata di cibo. Questi motivi
causano anche la morte di altre persone. Cosa succede dopo? Se siete consapevoli
al momento della morte, ciò può significare una rinascita felice. Altrimenti può
voler dire inferno. I Buddhisti credono nella Legge del Kamma (legge della
Retribuzione). Consapevolezza vuol dire Kamma positivo e contaminazioni mentali
vogliono dire Kamma negativo. Tutto ciò rapportato all'intera vita di ognuno
genera quel "deposito" di forze che decide cosa accadrà dopo- paradiso o
inferno.
Ultimo ma non meno importante, la consapevolezza è anche il fattore che
differenzia Nibbana e Samsara (ciclo di nascita e morte e sofferenza). Nel
Nobile Ottuplice Sentiero, la realizzazione di moralità, concentrazione e
comprensione dipendono dalla costruzione della consapevolezza. Senza
consapevolezza non ci può neanche essere alcuna base morale. Alla fine il
culmine dell'insight è quella consapevolezza estremamente forte e affilata che
penetra lo spesso velo dell'ignoranza per realizzare la Pace duratura, il
Nibbana. Così fino ad allora per favore cercate di essere il più consapevoli
possibile per uscire dal ciclo di nascita, morte e sofferenza- il Samsara.
ACQUISIRE PADRONANZA SUI
CONTROLLI PRINCIPALI
Ora che vi rendete conto (spero) di come è importante avere consapevolezza,
potrete forse essere interessati a come coltivarla per realizzare tutta quella
differenza. L'idea principale è sviluppare questa presenza mentale affinchè
diventi abituale e continua, e poi applicarla per propositi più specializzati
come acquisire conoscenza e abilità. Per cominciare, lasciate che vi offra certi
suggerimenti che sicuramente vi aiuteranno in qualche modo. Questi sono semplici
esercizi che voi potrete provare con sicurezza. Essi si dividono in tre tipi:
- meditazione camminata
- meditazione seduta
- consapevolezza delle attività quotidiane
Meditazione Camminata
Potete immaginare la quantità di cose coinvolte con il camminare? Camminate per
andare in ufficio, per fare esercizio, per una passeggiata panoramica, per
andare verso il tavolo, per calmarvi e per tante altre meravigliose quanto
innominabili ragioni. Ma uno può pensare e sentirsi in modo del tutto diverso
camminando su una spiaggia isolata nella luce dell'alba rispetto al camminare
verso la poltrona del dentista. La differenza sta tutta nello stato della mente.
E ricordate, lo stato della mente può determinare dove finirete e cosa vi
accadrà . Se camminate senza consapevolezza, potrete finire o all'ospedale o
nella tomba. Naturalmente molta gente al giorno d'oggi taglia corto rispetto al
camminare, loro vanno su ruote. Alla velocità che la moderna tecnologia può
permettere, potreste aver bisogno anche di una maggior consapevolezza per
assicurarvi la sicurezza. Lasciate che vi offra alcuni consigli per iniziare con
la vostra meditazione camminata:
- Per imparare a camminare con consapevolezza, dovete trovare un luogo
tranquillo con una distanza sufficiente, almeno di trenta passi. Preferibilmente
dovrebbe essere un percorso diritto pulito e piano senza nessuno attorno a
guardare quello che state facendo. In mancanza di questo potrà andar bene
qualsiasi distanza fino a dieci passi.
- Per prima cosa dovrete provare a sperimentare la chiara consapevolezza della
vostra postura in piedi. Non è visualizzazione, ma sentire il proprio corpo così
come è, la tensione, la fermezza e forse un po' di oscillazione. Assicuratevi di
essere rilassati con una postura eretta. Tenete le mani insieme o incrociatele
per aiutarvi a restare composti. Potete chiudere gli occhi e rendere la mente
libera, calma, rilassata e felice. Imparate a lasciare andare tutti i vostri
problemi e pensieri. Essi non sono così importanti da attaccarcisi tutto il
tempo. Date una pausa alla vostra mente. Solamente restate nel momento presente
e attenti.
- Ora dopo aver ottenuto una calma compostezza, cominciate a camminare,
mantenendo l'attenzione alla parte inferiore del piede che si muove, al disotto
dei polpacci. Camminate con naturalezza (con gli occhi aperti) con un passo che
vi faccia sentire a vostro agio e rilassati. Per aiutarvi a mantenere
l'attenzione ai piedi, potrete ripetere mentalmente destro sinistro o camminare,
camminare o qualsiasi parola preferite. Ma ricordate, non pensate, solamente
mantenete la mente nel momento presente.
- Quando è il momento di girare, siate consapevoli dell'azione di girare.
- Ogniqualvolta la attenzione si rivolge ai pensieri, dovrete richiamare la
vostra presenza mentale, notando consapevolmente pensare, pensare e poi
ritornate all'osservazione dei passi. Se si presentano tensione o noia , dovrete
fermarvi ancora e riportare la consapevolezza come avete già fatto. Mentre siete
fermi notate consapevolmente tensione o noia, prima di riprendere la meditazione
camminata.
- Vi consiglierei di camminare ad un certo ritmo che la mente può mantenere. Una
volta preso questo ritmo, avrà la tendenza a fluire. Allora mantenete il ritmo
per il tempo restante.
- Quando vi sentite più calmi o un poco stanchi, allora potete rallentare
l'andatura, essendo allo stesso tempo ancora più rilassati mentalmente e
fisicamente. Le persone che hanno raggiunto la concentrazione in questo modo
possono camminare per un ora o più e sentirsi come se solo un minuto sia
passato. Essi si sentono come senza peso e come se camminassero sulle nuvole
.Potrebbe finire che vi sentirete molto felici
- C' è comunque una cosa da aggiungere. Quando vi sentite veramente rilassati,
mantenete la vostra mente vivacemente attenta mentre segue i passi. Cercate di
sentire o percepire le sensazioni mentre accadono, le tensioni, le forze che
tirano o che spingono, la leggerezza o la pesantezza e alla fine il contatto
delle piante dei piedi con il suolo.
- Per aiutare il principiante ad avere una più acuta percezione di questo, gli
insegnanti hanno escogitato un metodo che suddivide ogni passo in varie fasi
cominciando da due fino a sei. Sebbene tre fasi sono sufficienti per la maggior
parte delle persone, possono essere aumentate progressivamente, ma solamente
quando uno è pronto per questo.
- Durante un ritiro intensivo o un esercizio formale di meditazione, la
procedura standard è di fare un ora di meditazione camminata, dividendola in tre
periodi: i primi venti minuti camminata in una fase, i secondi venti minuti
camminata in due fasi, e i rimanenti venti minuti ( fino a raggiungere un'ora)
per la camminata in tre fasi.
- Il principio dietro a ciò è di portare gradualmente la mente ad una attenzione
più concentrata il che può avvenire con il rallentare il movimento e con una
osservazione più precisa. Il tipo più adatto di camminata, sarà quello che farà
sorgere maggiore consapevolezza.
- Le varie fasi dei passi da uno a sei sono:
1. sinistra/ destra
2. sollevare, appoggiare il piede
3. sollevare, spingere avanti, appoggiare
4. alzare (il tallone) , sollevare (tutto il piede) , spingere avanti,
appoggiare
5. alzare, sollevare, spingere avanti, abbassare, appoggiare
6. alzare, sollevare, spingere avanti, abbassare, appoggiare (la punta del
piede) pressare (il peso sul piede).
(fate riferimento alla figura A per quel che riguarda le fasi della meditazione
camminata).
- Ad ogni fase di un passo, quando si osserva da vicino, saremo in grado di
percepire le sensazioni o le forze che saranno presenti. Potremo veramente
sperimentarlo come un flusso di tensione, forze che spingono o una estensione di
durezza quando appoggiamo il piede.
- Per completare il quadro dovremo anche notare consapevolmente le intenzioni
che sorgono prima di ogni passo, le intenzioni di fermarsi e girare.
- Se riuscirete a fare questo, potrete davvero arrivare ad un punto in cui vi
dimenticherete completamente di voi stessi e ciò che rimarrà sarà il processo di
consapevolezza con i suoi oggetti. Allora avrete cominciato il viaggio
all'interno, il sentiero per realizzare la Natura di Chi e Che Cosa siamo
realmente. Allora tutti i conflitti con la Realtà, dovuti all'ignoranza, che è
il problema radice della sofferenza potrà finalmente vedere la fine.
Meditazione Seduta
Lo stesso principio usato nella meditazione camminata è applicabile alla
meditazione seduta,con la sola differenza degli oggetti primari. Quale
principio?
Il principio della osservazione consapevole in tre punti:
1. essere consapevole;
2. seguire o prestare attenzione all'oggetto di osservazione consapevolmente;
3. osservare la Natura dell'oggetto senza pensare e senza concetti;
Questa Natura qui si riferisce al processo delle sensazioni che vanno a comporre
l'oggetto che stiamo osservando.
Mentre si sta camminando, si seguono con attenzione i passi e si osserva il
processo delle sensazioni che costituiscono la camminata stessa. Nella
meditazione seduta si usano le sensazioni dell'addome mentre si respira. Alcuni
comunque, utilizzano le sensazioni del respiro alla base del naso.
Abitualmente per meditare ci si siede a gambe incrociate con la schiena dritta e
gli occhi chiusi.
Coloro che hanno problemi alle ginocchia possono sedere su una seggiola. In
questo caso non appoggiatevi allo schienale dal momento che ciò non vi aiuterà
molto nel mantenere l'attenzione ma potrebbe aiutarvi nel rilassarvi
completamente fino ad addormentarvi, nel qual caso, potreste anche coricarvi.
(fate riferimento alla figura B per le varie posture)
Respirate normalmente,e mentre lo fate, mantenete una attenzione consapevole
alle sensazioni del movimento mentre l'addome si alza e si abbassa.
Ripetete mentalmente alzare e abbassare in relazione ai rispettivi movimenti.
Per aiutare i principianti a seguire le sensazioni di movimento, si può tenere
il palmo della mano leggermente appoggiato sull'area dell'addome fino a che ci
si familiarizza con l'oggetto.
Quando la mente divaga su altri oggetti come pensieri, suoni, pruriti e così
via, richiamiamo la nostra attenzione appena ce ne rendiamo conto, notando
mentalmente pensare ,udire, etc. e poi torniamo all'oggetto originario.
Noterete che quando provate a praticare in questo modo, a mente diventerà
evasiva e intrattabile.Bene almeno cominciate a conoscervi meglio e a fare
qualche cosa in proposito!
Con la pratica, la mente divagherà meno e starà più a lungo con i movimenti di
alzare e abbassare. Poi si può procedere al prossimo gradino di una osservazione
più accurata. Da principio si possono percepire solo movimenti di alzare e
abbassare. Con un po' di sforzo, si può notare molto di più. I movimenti variano
grandemente di volta in volta. Possono essere lunghi o brevi, veloci o lenti,
dolci o più bruschi e così via. Anche all'interno del singolo movimento di
alzare dell'addome ci possono essere molte varie sensazioni che sorgono e
passano. Ancora alla fine ci saranno solamente dei semplici processi della mente
e dei suoi oggetti. Da ultimo, il dolore è l'ultima risorsa prima di rinunciare.
Provate a ignorarlo se è un dolore di poco conto, ma se persiste e cattura la
vostra attenzione, allora dovrete farlo diventare il vostro oggetto primario di
osservazione. L'idea è di farne uso per esercitare la consapevolezza ( e in
questo caso la pazienza). Il principio dell'osservazione in tre punti può essere
applicato anche qui. Dapprima dovete osservare il dolore con consapevolezza. Poi
osservatelo per un po' di tempo senza esserne irritati. Se riuscite a fare
questo, allora potete osservare nella Natura del dolore, se esso è acuto o
intorpidito. Può anche essere un dolore da stiramento, torsione o tagliente. Ci
sono molte più varietà di dolore di quel che potete immaginare e ciò può
risultare molto interessante.
Dopo aver fatto tutto questo, potete procedere a scoprire il suo processo- come
sorge, cambia e si dissolve. E' possibile ottenere una profonda comprensione
della nostra stessa Natura attraverso l'osservazione del dolore. Il dolore fa
parte del nostro personale processo di sviluppo. Solo quando non riusciamo più a
sopportarlo possiamo alzarci.
(Facciamo riferimento allo schema della figura C)
Attività Quotidiane
Una delle prime cose da imparare riguarda la consapevolezza stessa. Noi ne
abbiamo letto, ne abbiamo sentito parlare, ora è il momento di conoscerla
attraverso l'esperienza diretta. Non è semplicemente conoscere qualcosa. E'
conoscerla con una mente chiara, ferma. In questo modo, non potete sbagliarvi.
Inoltre non ci può essere nessun attaccamento, rabbia, illusione, pigrizia,
irrequietezza, dubbio scettico, gelosia e così via. Una volta che potete
definirla non è difficile richiamarla. E' solo questione di volontà. Come è
meraviglioso essere consapevole continuamente! Ma prima che possa essere così,
dovrete essere in grado di distinguere chiaramente gli stati di consapevolezza
da quelli di non- consapevolezza . Dopo di ciò dipenderà solo da voi di
praticare, praticare e praticare.
In un certo senso, mantenere la consapevolezza può essere paragonato a fare un
viaggio. Ecco voi siete sulla vostra bicicletta su strade accidentate e
attraversando corsi d'acqua torrenziali. Dovete tenere un occhio alla strada,
bilanciare la bicicletta, e continuare a pedalare. Ci vogliono considerevoli
prove ed errori prima di acquisire abilità. Allo stesso modo nella vita o nella
meditazione, c'è bisogno di avere esperienza per avere a che fare con le varie
situazioni e gli oggetti che si incontrano. A volte quando si incontra qualche
situazione particolarmente difficile, possiamo impantanarci per abbastanza tempo
fino a che non impariamo a venirne fuori. Il dolore ne è un esempio. Esso è una
configurazione imprescindibile nella nostra vita.
Una volta che siamo in grado di capire cosa vuol dire la consapevolezza e
mantenerla, allora possiamo andare avanti a mantenerla nelle nostre attività al
meglio delle nostre possibilità e più spesso che possiamo. Cominceremo dal
momento che ci svegliamo dal dormire e noteremo consapevolmente l'aprirsi degli
occhi. Nello stesso modo, manterremo la consapevolezza quando ci alziamo, quando
ci laviamo, mangiamo, beviamo e così via per tutta la giornata fino a che
finalmente ci coricheremo ancora per dormire alla fine della giornata.
Durante il mangiare, per esempio, dovremo notare consapevolmente le azioni
coinvolte momento per momento. Dapprima, l'intenzione di mangiare, poi il
guardare al cibo, lo stendersi delle mani, il prendere il cibo,il portarlo alla
bocca,l'aprire la bocca, masticare, addentare, inghiottire, e gli altri
passaggi. Durante un ritiro di meditazione, possiamo permetterci di rallentare
le nostre azioni per aiutarci a concentrarci sulla attenzione alle azioni il più
possibile. Infatti possiamo distaccarci abbastanza dall'ambiente circostante
.Alla fine, sia nella meditazione seduta che in quella camminata, rimarrà solo
l'osservazione di meri processi.
Invece, a casa o al lavoro ,non saremo in grado di praticare la consapevolezza
con così tanta concentrazione. Potremo farlo solo a un livello generale. Solo
quando saremo liberi, potremo riprendere la nostra consapevolezza in esercizi
formali con l'intensità desiderata.
CAPITOLO QUATTRO: INSIGHT E CONCENTRAZIONE
La cosa successiva che dobbiamo imparare è capire la differenza tra
concentrazione e consapevolezza. Ciò determinerà la direzione in cui ci stiamo
dirigendo, cioè se siamo sul sentiero della meditazione di tranquillità o su
quello dello sviluppo della meditazione di Visione Profonda.
La maggior parte dei metodi di meditazione enfatizzano la concentrazione. Essi
portano la mente a focalizzarsi su un punto o su un oggetto, acquisendo così la
forza della concentrazione.
Come risultato si hanno degli stati di grande pace e, in casi estremi, possono
sorgere dei poteri soprannaturali. Non è forse questo che la gente spera di
ottenere? Non c'è da meravigliarsi che la maggior parte si dirigono in questa
direzione!
Per i Buddhisti, quella via non ci conduce completamente fuori dalle nostre
sofferenze sebbene le possa alleggerire considerevolmente per un certo periodo
di tempo. La soluzione per questa situazione è la Visione Profonda (Insight),
che è la realizzazione della vera Natura del mondo così come è, liberato dai
concetti. In parole semplici, tutti i processi mentali e materiali che
costituiscono questo mondo in realtà sono impermanenti, insoddisfacenti, e privi
di sè (sostanzialità). Vedendo questo uno dovrebbe abbandonarli e cercare
rifugio nello stato incondizionato, nella pace duratura della realtà assoluta,
Nibbana. Senza realizzare la caratteristica insoddisfacente dell'esistenza
condizionata, ci si attacca grandemente ad essa e, perciò, l'emancipazione
diventa impossibile.
Per sviluppare questo Insight, l'enfasi principale è posta sulla consapevolezza
e la concentrazione viene al secondo posto come altro fattore necessario.
Per capire la differenza tra consapevolezza e concentrazione possiamo citare le
loro caratteristiche.
La concentrazione mantiene e fissa la mente all'oggetto. E' come quando vi
aggrappate saldamente a qualcosa e non la lasciate andare. E' anche come quando
fissate lo schermo televisivo e non siete capaci di distaccarvi.
La consapevolezza, comunque, è come osservare molto attentamente quello che sta
accadendo sullo schermo.
In altre parole, la concentrazione fissa la mente al suo oggetto mentre la
consapevolezza lo osserva con attenzione e in tutti i suoi aspetti. Quando avete
scoperto cosa è realmente quell'oggetto, allora avrete sviluppato la saggezza
della Visione Profonda.
Da quanto detto, possiamo dedurre che ci può essere concentrazione senza
consapevolezza, ma quando la consapevolezza è presente, in un certo grado, è
presente anche la concentrazione.
Normalmente nella meditazione di tranquillità, sebbene la concentrazione sia il
principale obiettivo, ci dovrà essere anche consapevolezza per ottenerla. Ma
quella consapevolezza non sarà così completa come quella che otterreste nella
meditazione di Insight. Inoltre, i loro oggetti differiscono, nella meditazione
di tranquillità l'oggetto è concettuale.
Se lo scopo è quello di guardare veramente in profondità per scoprire chi e che
cosa sia veramente un oggetto, allora deve essere prodotta nella mente
l'osservazione consapevole come fattore principale. Allora uno diventa come uno
scienziato che fa una osservazione ravvicinata e completa del suo soggetto.Una
volta che ce n'è abbastanza, allora si avrà un quadro completo con tutti i
dettagli. E' a questo punto che la consapevolezza si trasforma in Visione
Profonda (saggezza). Così nella meditazione di Visione Profonda, si porta una
attenzione concentrata sugli oggetti, quali alzare/abbassare dell'addome,
postura/contatto, dolore, pensiero, piede destro/piede sinistro, etc. e si
scoprirà presto che tutti questi oggetti (inclusa la mente che osserva) sono
solo processi che sorgono e passano così rapidamente. Il meditatore allora
realizza che tutti questi processi sono mutevoli (impermanenti) al di la del
controllo individuale e sono insoddisfacenti. Nella meditazione di Insight
(Visione Profonda), questo vuole anche dire abbandonare l'attaccamento a un se
ingannevole e c'è un ritorno alle nature originali.
L'abolizione dell' "io sono" quella è veramente la suprema beatitudine.
Udana
Ulteriori Consigli
Benvenuti nel mio mondo preferito.Questo mondo dove non c'è nessuno, solo
processi mentali e materiali che vanno avanti. Questo è quello che io trovo più
significativo. Questo è il luogo dove troviamo il vero significato della vita!
Quando siete veramente consapevoli di queste cose, non c'è posto per
attaccamento, rabbia, allucinazioni e tutte quelle altre qualità negative. Esse
semplicemente non ci vanno più bene quando siamo veramente consapevoli di queste
cose. Eccovi la pace e il significato della vita, cioè scoprire il viaggio
finale interiore, l'essere a casa con l'assoluto.
Sfortunatamente, lo scopo di questo piccolo libretto è quello di dare non più di
un introduzione a quello che è la meditazione di Insight e gli esercizi di base.
Ci sono veramente molti ulteriori passi che devono essere fatti e sarebbe meglio
che chiedeste a persone che li hanno fatti prima di voi e che sono in grado di
darvi consigli adatti. A questo proposito, comunque sarebbe preferibile che voi
partecipaste a un corso più completo sotto la guida di un istruttore
qualificato, sia part-time o in un ritiro intensivo.
Per coloro che vogliono provare anche solo con le poche nozioni di base
stabilite in questo libretto,ho ancora un paio di cose da dire.
Per prima cosa ,queste minime istruzioni sono dette solo per coloro che non
hanno seri problemi psicologici. Se una persona è sotto cura o trattamento per
problemi mentali, sia chiaro che questo libretto è insufficiente. Essi devono
prendere contatti con un insegnante qualificato.
In secondo luogo, se si ottiene la concentrazione, si possono incontrare diversi
tipi di esperienze.
Ci potranno essere sensazioni di gioia, visioni, o anche paura. Il passo più
semplice è di notarli con consapevolezza. Esse dovrebbero alla fine calmarsi e
passare in pochi minuti. Non siate attaccati dal panico se ciò non succede. Alla
peggio aprite gli occhi e alzatevi. Fate questo anche se dopo mezz'ora la mente
va in stati peggiori di agitazione. Questo può accadere quando la vostra mente è
gravata da una quantità di problemi o questioni non risolte. Dedicatevi invece a
questo punto ad una meditazione camminata veloce. Il principio è quello di
sviluppare CONSAPEVOLEZZA. Se la consapevolezza non aumenta, ma invece peggiora,
c'è qualcosa di sbagliato.
Da ultimo ma non meno importante,prendetevi un opportunità di partecipare a un
corso o ritiro intensivo di meditazione di Visione Profonda (Vipassana). Il
progresso e la comprensione della pratica in un ritiro di circa dieci giorni può
essere migliore di quello ottenuto in un periodo di un anno praticando tutti i
giorni per breve tempo da soli.
CAPITOLO CINQUE: LA NOSTRA
STRADA E'UNA VIA D'ACQUA
L'acqua è un elemento con cui noi tutti abbiamo abbastanza familiarità.
Specialmente per quelli che vivono in un clima caldo,da un brivido di gioia
anche soltanto a toccarla. Quando si manifesta in natura in un modo puro è
ancora più eccitante. Questo elemento ha una forte somiglianza con i processi
universali in Natura nella quale fluisce. In Natura gli eventi fluiscono
dal futuro al presente e verso il passato. Ogni evento è come un onda, e queste
onde possono essere molto forti. Il fatto che noi riusciamo a nuotare oppure
affondiamo dipenderà molto da una quantità di fattori. Gli esseri che sono
infatuati e intossicati dai piaceri sensuali sono quelli che sono spazzati via
dalle inondazioni. Essi potranno pensare da principio che questo sia fonte di
gran felicità, ma il saggio che riesce a vedere più lontano la penserà
diversamente.
Per rimanere a galla, dobbiamo avere la consapevolezza. Essa ci aiuta a
mantenere la testa fuori dall'acqua e ,con energia, ci conduce verso spiagge più
sicure. Se la consapevolezza è ben sviluppata, è come se fossimo su una barca,
cavalcando le onde verso il Nibbana, che è descritto come l'Isola della
Salvezza.
La meditazione di Insight è essa stessa un processo di processi. Dapprima
cerchiamo di tenerci a galla con una forte e continua consapevolezza. Dopo di
ciò la pratica diventa un viaggio di esplorazioni. Ogni esperienza che
incontriamo viene sottoposta a un esame critico. La nostra mente è come un
microscopio con un potere di ingrandimento sempre maggiore; noi scopriamo i
segreti dell'esistenza che abbiamo malinteso per tanto tempo. Ad ogni
comprensione, ci avviciniamo sempre di più al punto dove le onde si rompono e
cessano allo stesso tempo - che è la Realtà Assoluta la totale fine di tutte le
sofferenze. Non è quello forse lo scopo più nobile per il quale l'uomo può
vivere? Una conoscenza così meravigliosa non può essere rimandata. Saltate a bordo della nave della Consapevolezza!
Da:
http://www.piandeiciliegi.it/pages/insegnamenti/vulcani.htm