No, se oggi non finisce
questo che ho cominciato,
sì lo so... Andrà lasciato.
Tu, alfabeto, tu, intenzione,
tu, carta bianca, inservibili
questa notte
che ha per me altra perfezione,
alta vergine infeconda,
di cristallo, antica, immobile!
Mi chiama un ozio, un daffare
di non far nulla, di starsene
come acqua pura, né fiume,
onda né torrente, acqua
quieta che aspetta il passaggio
in alto di ali o nubi,
delle mie anime fuori.
Un ozio
così fondo che io so già
che quello che ho incominciato
si compie nel non finire,
il suo infinito ha perfetto,
non si vede, tanto è chiaro.