La latenza senza fine d'ogni nome (Andrés Sánchez Robayna)
Odi di nuovo il canto della tortora. Ti domandi che tipo di segnale vuole
inviare così alla dolce brezza del mondo, questa mattina. Sembra sempre
aspettare che il silenzio ricopra la vita. Tu stesso fai parte di quella calma
creata dall'attesa dell'uccello. È allora, né prima né dopo, quando lascia
cadere delle note talvolta impercettibili sul limpido tessuto dell'ascolto.
Soltanto ora capisci che la tortora ha detto, col suo canto, il silenzio. Il
pensiero si addentra nell'interiorità, nei nomi intimi o segreti. Tremano le
foglie dell'estate. La brezza attraversa gracile al di là della ruggine delle
cose, lascia indietro vortici e tempeste, corre intorno alle siepi, per i netti
contorni del cielo tornito. Tu cerchi, nei nomi, il nome conseguito dai nomi.
Non cercare più. Lascia cadere come l'uccello, sulla pelle del mondo, il gravido
silenzio, la latenza senza fine d'ogni nome.