Sdraiato, supino.
Occhi chiusi.
Le orbite si fanno più profonde, lasciano riposare gli occhi nella parte
posteriore della testa.
Gli angoli interni ed esterni degli occhi vengono lasciate andare. E così anche
le palpebre e le ciglia.
Sento gli occhi che pesano come fossero appoggiati direttamente alle orbite.
Ruoto la testa verso destra, sentendo il movimento partendo dal retro del cranio
verso sinistra. Come se una mano da dietro la testa me la ruotasse.
Dedico al movimento un respiro completo.
Mentre la testa ruota, sento i bulbi oculari che ruotano all'interno delle
orbite, seguendo il movimento della faccia.
Ammorbidisco di più l'angolo esterno dell'occhio destro e quello interno
dell'occhio sinistro, in modo che entrambi gli occhi si appoggino molto in
profondità sulla destra.
Faccio un altro respiro completo mentre riporto la testa e gli occhi in
posizione centrale.
Porto l'attenzione al peso del retro della testa, che trascina di nuovo gli
occhi al loro posto.
Gli occhi cercheranno di anticipare l'azione: invece si devono limitare a
seguire il movimento della testa, mantenendosi in un non fare totale.
Eseguo la rotazione sul lato opposto.
Quando sento di avere gli occhi veramente morbidi, li riapro e mi metto seduto.
Mantengo gli occhi morbidi e interamente sprofondati nelle orbite.