Un passo di Hui Hai, maestro cinese dell'VIII
secolo:
"- Su che cosa deve stabilirsi e
dimorare la mente?
- Deve stabilirsi sul non-dimorare e là dimorare.
- Cos'è questo non-dimorare?
- Significa non lasciare che la mente dimori su nessuna cosa di nessun genere.
- E cosa significa questo?
- Dimorare su nulla significa che la mente non si fissa sul bene o sul male,
sull'essere o sul non-essere, sul dentro o sul fuori o da qualche parte tra i
due, sul vuoto o sul non-vuoto, sulla concentrazione o sulla distrazione. Questo
dimorare su nulla è lo stato in cui essa deve dimorare; di coloro che lo
raggiungono si dice che hanno la mente che non dimora; in altre parole, hanno la
mente di Buddha".
Ecco. Lo stato della mente è quello di
non-dimorante, abbandonata. È tra l'impermanenza e la caducità delle cose che
essa deve dimorare. Nulla rimane stabile, fermo: dunque su nulla la mente si
deve fissare, si deve accasare. Quando si dice: "Sei fissato!", cosa si intende?
È proprio questo: non riesci a vedere, sei costretto, ti sei fermato su un
pensiero, su un oggetto, su un sentimento. Non ti è più permesso allora di
godere della vastità delle cose, non riesci a sentire l'oceano silenzioso
omnipervadente che ti invade e risuona continuamente.
Non fissarsi, non permanere significa uscire dal dualismo. Mi piace questo e
quest'altro non mi va: allora ti fissi, ti irrigidisci. Una persona di questo
tipo diviene schiava dei suoi pensieri, succube della mutevolezza delle sue
preferenze. Ma se non dimori su nulla, allora sei libero, sei affrancato,
fruisci liberamente e grandiosamente di tutto senza esserne invischiato,
ingabbiato, bloccato.
Anche concentrazione e distrazione formano un dualismo. Se la distrazione è il
più grande peccato che uomo possa compiere, rincorrere la concentrazione
perpetua è inumano, innaturale, costrittivo, immaturo. Lo stato auspicabile deve
essere invece quello di una pura attenzione, quieta e acquietante, penetrante
quanto naturale, aperta e - appunto - abbandonante. È ricezione, non forzatura.
La mente non dimorante è la mente in stato di presenza, è la mente immersa nel
qui ed ora. Una mente consapevole non rimugina il pomeriggio discorsi fatti
nella mattinata, non è aggrappata al piacevole pasto fatto un'ora fa. Finché
fantasticheremo, fino a quando ci bloccheremo su una sensazione, un ricordo,
un'idea, non realizzeremo mai la presenza mentale, non coglieremo mai lo
splendore autentico, inconsumato, infinito dell'attimo presente. Solo la mente
non-dimorante fruisce realmente della vita; la mente dimorante invece è
prigioniera del passato, è protesa al futuro, o è in balia di situazioni
distraenti e - in ultima istanza - illusorie.