Sulle contrazioni della mascella e dell'orecchio interno
la meditazione come via
tra vipassana e zazen




 

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Sulle contrazioni della mascella e dell'orecchio interno


Steso, supino.
Qualcosa sotto il collo, che lo sostenga.
Gambe a terra oppure flesse, con i piedi appoggiati a terra.
Ruoto molto lentamente la testa verso destra, lasciando che la lingua e la mandibola seguano il movimento.
Mentre volto la faccia, sento la mandibola che si appoggia su quel lato.
Sento la lingua e la carne della guancia che si fondono col pavimento.
Dedico un respiro completo alla rotazione verso terra.
Poi un altro respiro completo per riportare la testa, ma mascella e la lingua al centro.
È facile che la lingua e la mascella abbiano l'impulso a guidare il movimento della testa. Invece lo devono seguire. Loro stanno nel non fare.
La mascella deve crollare pienamente. Sento ammorbidire l'orecchio interno del lato verso il quale mi giro, per scioglierla totalmente.
Alterno le rotazioni della testa da un lato e dall'altro diverse volte.
Sento attraverso la mascella crollata, l'apertura dell'intero corpo. Il respiro lo attraversa tutto. Le spalle e le braccia lasciano andare la presa.