Salita l'alba (Mario Luzi)
la meditazione come via
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Salita l'alba (Mario Luzi)


Salita l'alba,
ecco, si disvela, è
l'inessere dalle cose in sé,
in sé ciascuna,
nell'imo,
intimamente
fino al suo perché.
Traspare appena
ma tiene, è forte
la catena
della necessità.
Nient'altro è detto
eppure ora balena
in forma di sorriso
la logica universa.
Oh chiara prova
di un seminascosto
e controverso Sì.

 

Una poesia sul fondo nascosto, vuoto di ciò che è. Di quel fondo che è il suo perché: un perché senza perché, un perché del suo semplice essere ciò che è. E in questa ragion d'essere paradossale si rivela la necessità di tutto quel che c'è, di ogni ente che forma l'universale esistenza. È qualcosa che appena traspare, che non è evidente nella sua pienezza, ma che in questa appena trasparenza reca la gioia leggera dell'essere, del suo senso senza senso, della sua aperta libertà quindi. Tutto allora si tiene, tutto ha una sua logica. Non la logica della dimostrazione: ma quella che è sussurrata al particolare sentire di chi così vede. Di chi vede che la legge suprema è sempre la stessa: dire "sì" all'è ciò che è.