Una poesia dell'essere negli eventi che si danno, nei quali ogni cosa, ogni
ente, ogni datità è semplicemente ciò che è, nel suo nudo esserci. E questo
vasto spazio nel quale tutto accade e in cui tutto ciò che accade, accade nel
modo che è proprio ad esso, è allora un ampio equilibrio e ordine dove ogni cosa
ha il suo perché, la sua regola, il suo posto. E nel quale ordine l'uomo quanto
più non lo giudica, tanto più se ne sente parte - vivendone la vibrante
meraviglia, la grazia segreta.
Stanno sopra di te
ariosamente
gli alberi erborando,
s’invoglia nel suo azzurro il cielo,
si sente persuasa
di sé, in sé precisa, a niente
remissiva ogni vita
antica ed incipiente,
ogni erba, ombra, volo,
ogni risorgiva.
Scande
la somma equalità del giorno
il verso del cucù.
Vivi e guardi, teste non sei
ma parte. Oh mondo, mondo.