"Se la ricercate, non può essere trovata" (James Low)
Continuiamo a leggere alcuni brani tratti da
Esserci. Un commento a "Lo
specchio del chiaro significato":
"La cosiddetta 'mente' non può essere identificata come
questo o quello. Non è un'entità e non ha caratteristiche distintive. Se la
ricercate, non può essere trovata, perché è sin dal principio vuota, priva di
un'essenza sostanziale. Vuota, è al di là dell'espressione, non toccata da
nascita e morte, venire e andare. Non è creata da nessuna causa e non è neppure
distrutta da nessuna condizione. Rimane intatta nel vuoto, priva di aumento e
diminuzione, sviluppo e declino, o di qualsiasi tipo di mutazione.
[...]
Nel linguaggio ordinario diciamo: «Oh, la mia mente è stanca», «La mia mente è
triste», «La mia mente è annoiata», oppure: «La mia mente vuole qualcosa da
fare». Però dicendo ciò affermiamo: «Ho un'esperienza che mi sembra penetrante e
che indica una particolare qualità della mia mente». Ma la mente stesa ha questa
qualità? La mente in quanto tale è mai annoiata, stanca o triste?
È chiaro che alcune delle esperienze che sorgono nella nostra mente sembrano
essere autoriflessive, sembrano rimandare alla mente stessa. Eppure, quando
seguiamo ciò che sorge nella mente, non pare condurci alla mente. E qui dobbiamo
stare molto attenti, perché questo è il punto dove facilmente possiamo mentire a
noi stessi sulla natura della nostra esperienza. [...] Ciò che scopriamo davvero
è quanto siamo bravi a ingannarci, quante bugie ci diciamo sulla natura della
nostra esperienza. Riempiamo lo spazio di supposizioni, di ciò che conosciamo,
piuttosto che fare il difficile lavoro di mettere da parte le supposizioni e
vedere cosa c'è in realtà. Ma quando osserviamo davvero e scopriamo questa
vacuità, non c'è nulla a cui i concetti possano aggrapparsi e così si
dissolvono, come nuvole nel cielo, che svaniscono da se stesse a tempo e luogo.
Nulla può riferirsi a questa vacuità, così la mente stessa va al di là di
«nascita e morte, venire e andare», senza cambiare. «Rimane intatta nel vuoto».
Non è creata da niente e non è distrutta da alcunché.
Dunque, ciò che abbiamo è questa consapevolezza del presente, perché è chiaro
che qui noi ci siamo, c'è una continuità, siamo tutti consapevoli di essere qui.
Sebbene colui che è consapevole non possa essere riconosciuto come una sostanza,
ha la tendenza a cercare di identificarsi come una sostanza. Tuttavia questa
stessa mente non è migliorata da condizioni buone, non è peggiorata da
condizioni cattive, non diventa né più grande né più piccola, non è mai stata
giovane e non sarà mai vecchia. Quindi è chiaro che quando vi risveglierete a
ciò, sarete molto sorpresi" (pp. 68-70).