Come cammini in un prato di crochi
appena nati che occhieggiano dall'erba
divertiti e allungano le braccia
bianche e viola, dalla pelle intenerita
tutta croccante nella luce nuova?
Io non saprei. E veramente non lo so
mai. Finisce che procedo saltellando
dove posso: nello spazio che mi resta
per non finirgli addosso: a destra
o a sinistra di quei mazzi pazzeschi,
spuntati nottetempo, quasi fossero
piovuti dal cielo in uno scroscio.
E se m'imbatto nel solito esemplare
solitario e impavido gli raccomando
tutta l'attenzione che può: piacerebbe
a chiunque esser vivi a quel modo,
indicibilmente. Riuscire a farlo
però - per più di un'ora, diciamo,
o una giornata - è impresa dura.
Immagina una vita.