"Una distensione che renderà sopportabile il dolore" (Lanza
del Vasto)
Oggi abbiamo continuato a leggere qualcosa dall'opera di Lanza del Vasto
Introduzione alla Vita interiore:
"L'attenzione a se stessi che è il primo passo nella vita
interiore esige il rilassamento esteriore.
L'attenzione è possibile in rapporto diretto con la distensione. [...]
Ogni contrattura, ogni irrigidimento blocca la circolazione dei fluidi, produce
una strozzatura, impedisce il Rientro in sé. [...]
Poiché, o si fa uno sforzo per raggiungere questo difficile stato (e come fare
uno sforzo senza tensione?), oppure ci si distende, ci si placa totalmente, e ci
si addormenta. [...]
Le contrazioni corporee sono o utili o inutili. Utili sono tutte quelle che le
azioni esigono [...]. Ora, è impossibile sollevare un peso e spostarsi senza
contrarre un certo muscolo. Ma bisogna tenere conto di questa legge naturale:
che ogni sforzo utile risuona spontaneamente e tende a raddoppiarsi in una
moltitudine di contrazioni inutili. Se devo trasportare questa valigia, per esempio, devo contrarre la mano e il
braccio destro, devo contrarre anche i reni e le gambe se non voglio essere
trascinato dal peso. Ed ecco, che come per simpatia, la contrazione vince anche
il mio braccio sinistro, che ciondolava, ecco che il collo si gonfia e si tende,
che la gola mi strozza e rantola, che il respiro diventa corto turbandomi il
sangue e le viscere, ecco che la metà del viso si riempie di rughe, che l'occhio
destro ammicca mentre l'altro diventa fisso e torvo e l'ebetismo invade
l'intelletto. Ecco come la metà dei miei sforzi mi stanca in pura perdita.
Ed è così per tutti gli atti della mia vita [...].
Ma in più di questa inutile frangia che si aggiunge ad ogni azione efficace, ci
sono delle contrazioni inutili e quasi perpetue: quelle che derivano dal fatto
che mi tengo male. Infatti ogni volta che il mio corpo in piedi o anche seduto
esce dall'asse dell'equilibrio, si trova sbilanciato, e per non cadere, si
inarca e si irrigidisce. [...]
Il rimedio a questa dispersione della metà della nostra vita e delle nostre
forze è nell'arte del rilassamento. [...]
In quanto al rilassamento nel corso del lavoro, questo è il segno della
padronanza in qualsiasi mestiere e in qualsiasi arte. [...]
Il boscaiolo fa scendere l'ascia in volo libero, lo scavatore muove il suo
badile ritmicamente, il gioielliere tira la sega e spinge la lima con polso
sciolto, il nuotatore cede all'acqua il compito di portarlo rifluendo, lo
sciatore, sotto i cui piedi si sottrae il terreno, fa giocare caviglie e
ginocchia e si affida alla discesa senza reticenza, l'acrobata mostra un viso
impassibile e sorride al vertice del pericolo...
Padrone di sé, padrone nell'arte di vivere, l'uomo che sa impegnare nell'azione
soltanto le parti del proprio essere strettamente appropriate all'efficacia e
lasciare tutto il resto in riserva, per trovarlo disponibile non appena si
volgerà ad un altro lavoro. [...]
Le contrazioni sensitive più forti sono le reazioni al freddo e al dolore.
Il freddo provoca una ritrazione difensiva che, di fatto, non difende per
niente, ma aggrava il male diminuendo la respirazione che è il fuoco della vita
e bloccando la circolazione del sangue. [...]
Il dolore provoca in tutto l'essere delle contrazioni che, come le altre
contratture, tendono a spandersi oltre misura e a riecheggiare. Nell'uomo il
dolore trova una terribile cassa di risonanza nell'immaginazione, riesce ben
presto a seminare la confusione nel cuore e ad annullare la ragione. Dà luogo a
sforzi contraddittori, a riflessi abortiti che lo raddoppiano. [...] A partire
da questo stato di crisi, il dolore sfinisce, rode [...] come in un circolo
vizioso, diventa causa di dolore all'infinito.
La lotta contro il dolore è una questione di rilassamento. [...]
Non appena ci rendiamo conto che la metà dei nostri dolori sono di nostra
fabbricazione, otteniamo una riduzione, una liberazione e la pena si riduce da
sola a proporzioni naturali.
Non appena abbiamo constatato che la causa del dolore non può essere
accantonata, ci applichiamo con tutte le nostre forze a sopportarlo invece di
esaurirci nel respingerlo: immediatamente si produrrà una distensione che
renderà sopportabile il dolore. [...]
Le contrazioni sensitive, volitive e mentali [...] succede spesso che spariscano
non appena l'attenzione le mette a fuoco. Immediatamente si produce un sollievo,
una liberazione [...].
Ma bisogna sapere prima di tutto che l'irrigidimento è un male. Rari sono coloro
che lo sanno. La gente crede che contraendosi ci si dia forza o si manifesti la
propria forza, mentre invece ci si annoda e ci si ostacola" (pp. 101-109).