Le nostre immagini recedono, la rosa ritorna ciò che era prima che noi la guardassimo.
Togliamo lo sguardo da dove l’acqua scorre ed è di nuovo un puro fiume, non scriviamo
nessun emblemasugli alberi. Un modo di vivere
comincia dove non c'è bisogno di
schiacciare i petali per avere il profumo della rosa o di marcare i nostri lineamenti là dove l’acqua scorre.
Ogni cosa è se stessa. Ogni uomo interamente
sé,
non strappa da sé neanche il pensiero, né
porta una cocciutaggine istruita a gravare
sulla rosa, sull'acqua. Ognuno ha restituito
all'acqua la sua essenza, al fiore la sua,
finché è aggiogato al proprio cuore e spinto
al centro ove trovare una specie privata di pace
e non una mente che riflette il proprio volto.
Ma deve andare più a fondo, deve giungere a
un amore
dove il pensiero è libero di lasciar viaggiare l'acqua,
è prodigo con la rosa dandole la vita
e mette persino la propria ombra da
parte;
fino a che fiore e acqua si fondono con la libertà della
passione che non li rinchiude e non occulta
le loro nature più profonde; ma il cuore è tanto forte
da battere con rosa e fiume in un solo canto.