Io non posso soffrire. Io sono tale,
per lieto arbitrio degli dèi, che niuna
pena mi tocca, e vivo tra una cuna
e una bara, ignorando il vostro male.
Forse sono io stesso un Immortale.
Guardami ben: vedi tu in me pur una
traccia del tuo dolore? E quanto aduna
tristezze in voi me a rattristar non vale.
Tanta bontà è nel mio cuore, che un gioco
m'è la guerra; ogni volto si fa bello
s'io l'affisso, ogni voce è una canzone.
E se dar mi potessi un'ora, un poco
del tuo dolore, io ti dare per quello
l'alta letizia di cui son prigione.