Dai detti del Maestro Huang Po - 4
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Dai detti del Maestro Huang Po - 4


"Il Dharma fondamentale del Dharma non ha Dharma,
Il Dharma di Nessun Dharma è anche Dharma.
Ora che il Dharma di Nessun Dharma è trasmesso,
C'è mai stato un Dharma?

Solo quando intenderai questo gāthā, potrai dire di avere abbandonato la tua casa e di praticare (il Dharma). Se non mi credi, domandati perché, quando Hui Ming, andando in cerca del Sesto Patriarca, arrivò a Ta Yu Ling (la catena di montagne), questi gli domandò: 'Che cosa vuoi, il saio o il Dharma?'. Il Patriarca disse: 'Non pensare né al bene né al male (se vuoi arrestare il processo di pensiero); in questo stesso momento (quando non sorgono pensieri nella tua mente) qual è la faccia fondamentale del Venerabile Hui Ming prima che egli nascesse?'.
A queste parole, Hui Ming si svegliò d'improvviso intuitivamente (alla Realtà)". [...]

Pei Hsiu domandò: "Che cos'è Buddha?".
Huang Po rispose: "La mente è Buddha e la non-attenzione è il Tao (il sentiero). Astieniti solo dall'agitare il pensiero e fa' che la mente non sia condizionata da ciò che è e non è, dal lungo e dal corto, dal sé e dagli altri, e dal soggetto e dall'oggetto. La mente non è che Buddha e Buddha non è che la mente. La mente è come lo spazio vuoto [...]. Non c'è bisogno di cercarlo altrove, perché il desiderio si risolve nella sofferenza. [...]
Riconosci, dunque, la mente essenziale, libera da egoità e altruità, come fondamentalmente Buddha".
Pei Hsiu domandò: "Un uomo santo è un Buddha per la sua non-attenzione, ma un uomo di questo mondo non sprofonda nella vuotezza per la sua non-attenzione?".
Huang Po rispose: "Il Dharma non è né di questo mondo né santo; e non sprofonda neppure nella vuotezza. Fondamentalmente il Dharma non è, ma tu non attaccarti all'idea della sua non esistenza. Il Dharma, fondamentalmente, non è non-esistente, ma tu non attaccarti all'idea della sua esistenza. Infatti è e non è sono idee erronee create dalla passione, simili a cose viste da un occhio malato. [...]
La mente non è che Buddha. Quindi di tutte le porte della liberazione Buddha e la mente sono le supreme. Se solo ci asteniamo dal condizionare la mente a nascita e morte, turbamenti, ecc., non ci sarà bisogno di bodhi, ecc. Donde il detto: 'Il Buddha predica ogni sorta di Dharma per affrancare ogni sorta di menti discriminanti, ma (se) sono libera da tali menti, a che servono questi Dharma?'. [...]"
Pei Hsiu domandò: "Il Buddha liberò (veramente) gli esseri viventi?".
Il maestro rispose: "In realtà non c'erano esseri viventi che il Tathāgata potesse liberare. Se io stesso (il mio Io) non mi trovo (a esistere), come possono trovarsi (a esistere) coloro che non sono io (il mio Io)? Infatti tanto il Buddha quanto gli esseri viventi non si trovano (in nessun dove)". [...]
"Proprio perché non conosci la tua mente fondamentale ti attacchi all'idea di Buddha, che ti è d'impedimento. [...] Le idee di mondano, di santo, di purezza e di impurità, se ti ci attacchi, saranno di ostacolo alla tua mente [...]. Ciò somiglia alla caccia delle scimmie; se ne afferri una e te ne scappa un'altra, questo prendere e lasciare non avrà mai fine.
La cosa più importante per lo studioso è interrompere ogni studio e astenersi insieme dal mondano e dal santo, dalla purezza e dall'impurità, dalle grandi e dalle piccole (cose)".