Una poesia sulla necessità delle cose terrestri, sul loro semplice darsi e
svolgersi. Sulla realtà nella sua nudità, rispetto alla quale il dualismo
bene-male è solo aggiunta posteriore, prodotto mentale, chiacchiera di idee che
frattura la compattezza di questa terribile bellezza.
Nel silenzio dei fiori
in quel silenzio al centro.
Nell'umiltà
del seme nel tacito afferrarsi
di radici al terreno
il brulichio delle menti umane
appare tarlato di bene.
Uno spasmo di portata inutile
dentro il destino terrestre.