"Siamo interamente presenti quando dimentichiamo noi stessi" (Anselm Grün)
la meditazione come via
vipassana e zazen




 

home

presentazione

meditare

le lezioni

buddhismo

zen

gli esercizi

testi

bibliografia

insegnante

dizionario zen

links

stampa

cerca nel sito

email

newsletter


 

 


"Siamo interamente presenti quando dimentichiamo noi stessi" (Anselm Grün)


Giovedì abbiamo continuato a leggere da Il libro dell'arte della vita di Anselm Grün:

"La nostra vita quotidiana non è sempre emozionante. Abbandònati alle consuetudini della tua vita quotidiana. Abbi fiducia che in esse troverai tutto quanto cerchi. Non si tratta di novità interessanti, ma di sentire quello che c'è già. Percepisci quello che c'è. Rendi giustizia a quanto costituisce la realtà della tua esistenza. Allora intuirai che la vita quotidiana ti conduce all'essenziale, alla pura scoperta dell'essere. E se sei a contatto con quanto è, tocchi la ragione di ogni esistenza. Quando la vita quotidiana diventa esercizio, quando diventa luogo di incontro con il divino, essa si trasfigura.
Sii attento e prudente con te stesso. E sii attento alle cose che ti sono state affidate. L'interiorità e l'esteriorità sono collegate l'una all'altra. Nel tuo rapporto con le cose si esprime il tuo atteggiamento interiore. Il modo in cui tratti gli oggetti è il modo in cui tratti te stesso. Chi non ha più occhi per le cose semplici, avrà anche lo sguardo offuscato per i moti interiori del cuore.
[...]
Per chi vive in modo vigile, per chi è completamente assorbito in ciò che sta facendo, l'eternità irrompe nell'esistenza. T.S. Eliot parla del «punto fermo del mondo che gira su se stesso» [...]. David Steindl-Rast, il monaco benedettino ed eremita austriaco, distingue tre caratteristiche in un'esperienza del genere, delle quali la prima è che dimentichiamo completamente noi stessi. Riteniamo che sia un'enorme grazia sapersi accettare. Sappiamo infatti quanto sia difficile dire davvero sì a se stessi. Ma la grazia delle grazie consisterebbe nel poter dimenticare se stessi, nel poter smettere per un attimo di girare intorno a se stessi, non chiedere più a che cosa serva ciò che faccio, bensì essere semplicemente in quanto è in quel momento. Il paradosso consiste nel fatto che siamo interamente presenti quando dimentichiamo noi stessi. Allora viviamo completamente nell'attimo. Siamo presenti. E siamo noi stessi fino in fondo" (pp. 56, 74-75).

Abbiamo iniziato con la consapevolezza del respiro.
Poi la camminata.
In ultimo l'esercizio della consapevolezza centrata su di sé.

Lunedì abbiamo continuato a leggere qualcosa dal classico Lin-chi-lu (clicca qui).