Son nato ieri che mi sbigottisce
il carabo1 fuggente, e mi trastullo
della cetonia2 risopita sullo
stame, dell'erba, delle pietre lisce?
E quel velario azzurro tutto a strisce,
si chiama «cielo»? E «monti» questo brullo?
Oggi il mio cuore è quello d'un fanciullo,
se pur la tempia già s'impoverisce.
Non la voce così dell'Infinito,
né mai così la verità del Tutto
sentii levando verso i cieli puri
la maschera del volto sbigottito:
«Nulla s'acquista e nulla va distrutto:
o eternità dei secoli futuri!».
1 Tipo di coleottero. 2 Altro tipo di coleottero.
Questa poesia del noto poeta italiano di inizio novecento sembra indicare una
sorta di realizzazione, uno stato nel quale la realtà appare del tutto nuova,
con le conseguenti emozioni di sbigottimento e felice stupore.
E poi: Nulla s'acquista...