Un passo, un altro
passo
ivi del cielo il masso
azzurro, la vivente natura,
e l’inferma pietà
che se stessa conosce negli errori,
e la lieve follia, ivi la morte,
il rumore e il silenzio,
e il mio esistere anonimo;
e come dalla pietra sale il canto
di un colore che è muto,
un passo, un altro passo,
e inciampando nel divino esistere
io giungo a riconoscermi nel sasso
che sospira all’eterno, in alto, in basso.