"Ecco cosa s'intende realmente per illuminazione" (Ramesh Balsekar)
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"Ecco cosa s'intende realmente per illuminazione" (Ramesh Balsekar)


Iniziamo oggi a leggere alcuni brani tratti da La coscienza parla di Ramesh Balsekar:

"Tutto è un concetto. Tutto ciò che hanno detto i saggi, i santi e chiunque altro, è un concetto.
Allora, che cosa non è un concetto?
A livello fenomenico, l'unica cosa che non è un concetto è ciò che ogni singolo essere umano, ogni essere senziente in ogni momento della storia sente come: io esisto, io Sono in questo preciso momento, qui e ora.
Ma anche questa è una concettualizzazione.
Anche questa, alla fine diventa una concettualizzazione.
[...]
Vedere l'unicità, non solo nella manifestazione, ma anche l'unicità tra manifesto e immanifesto, ecco cosa s'intende realmente per illuminazione. Una volta che l'essere inizia a pensare in termini di individualità, dimenticando l'unicità, non solo tra manifesto e immanifesto, ma della manifestazione in quanto un tutto, inizia a pensare in termini di sicurezza personale. Una volta iniziato a pensare in termini di sicurezza personale, si crea un'infinità di problemi. Il primo passo verso la comprensione consiste quindi nel capire che non esiste sicurezza personale, perché il movimento e il cambiamento sono la natura stessa della vita. Cercando la sicurezza, cerca qualcosa che non esiste. Questa comprensione è l'inizio della comprensione della vita e, attraverso la comprensione della vita, del ritorno all'impersonalità. Nei primi anni di vita, il bambino ha una consapevolezza naturale delle cose. È la realtà che sperimenta, e non c'è bisogno di domande. Poi, con l'espandersi delle facoltà intellettive, il bambino inizia a fare domande. Quando incontra per la prima volta il fenomeno della morte, la morte stessa gli fornisce l'idea della vita. La morte e la dissoluzione creano le idee della vita e della sicurezza. Sviluppandosi l'intelletto, la naturale consapevolezza intuitiva dell'Unicità si offusca, si oscura a poco a poco.
[...]
Non abbiamo scelto i nostri genitori né il nostro ambiente. Siamo semplicemente nati in un certo luogo, da certi genitori, con certe caratteristiche. Non siamo noi ad agire. Il meccanismo corpo-mente reagisce in accordo alle proprie caratteristiche. Questo è il motivo per cui lo stesso evento causa reazioni diverse in organismi diversi. Non c'è possibilità di scelta. Ogni organismo reagisce secondo le caratteristiche intrinseche con cui è stato creato. Ogni organismo individuale viene concepito e creato con determinate caratteristiche, così che attraverso di esso avvengono determinate azioni. Queste azioni fanno parte dell'attività impersonale della Totalità. Tu non sei realmente responsabile, sei un semplice strumento attraverso cui si produce l'azione, impersonalmente. Sei semplicemente uno strumento attraverso cui la Coscienza agisce.
Se è così, anche l''io' è un'attività della Totalità. Sono nel giusto? È così?
Sì, sei nel giusto. Ma se lotti contro il tuo 'io', non lo sei più. Accettare l''io' senza muovergli guerra è un passo importante. Un passo fondamentale. Una delle stupefacenti leggi dell'universo è che dove non c'è resistenza non c'è conflitto. Se tu non dai il via al conflitto, non può farlo neppure l''io'. Che terribile frustrazione per l''io' quando non trova resistenza!
L'altro giorno mi sono fermato a sfamare gli alpaca che vivono nel recinto lungo la strada. Guardandoli, mi sono venute in mente le tue parole: «Quando ho fame, mangio; quando sono stanco, dormo». Un alpaca vive così, non ha nessun dubbio.
Gli alpaca non hanno un intelletto, e quindi non hanno il concetto di prigionia. Perciò...
...non sanno di essere liberi.
No, no. Non hanno il concetto di prigionia, perciò non hanno bisogno di liberarsi da quel concetto. Mancando il concetto di prigionia, il problema della liberazione o dell'illuminazione non si pone" (pp. 18-29).