"Tutto è interconnesso all'interno di una vibrazione potente e gioiosa" (Aurobindo)
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"Tutto è interconnesso all'interno di una vibrazione potente e gioiosa" (Aurobindo)


Ohad  Naharin consiglia a una ballerina del suo gruppo: «Se lasci andare il corpo tutto in una volta, la morbidezza del tuo corpo ti proteggerà».

Questo cosa significa? La fine del comandare il corpo. Il corpo è lasciato andare. Ma dove? Al suo essere comandato non più da me, ma dalla realtà. La resistenza che la mia mente ha costruito per ripararsi dalla realtà ha termine. Ora la mia esistenza è in funzione della volontà della realtà. Quando si apre nella mente la possibilità di accettare che ogni azione, ogni sensazione provengano da qualcosa non deciso da me, senza che io tenti di controllarlo o razionalizzarlo, si aprono le porte della resa. È qualcosa che lascia stupiti quando accade, ma contemporaneamente sembra del tutto naturale, incredibilmente spontaneo.

Più volte la mente si risolleva e sempre la sua obiezione è riguardante la follia di tutto questo, la sua impossibilità. La mente rimonta con tutto il suo velo di maya. Ma una vita che è servitù alla Realtà non è più mia: è di qualcosa di molto più vasto che mi comanda. E il comando, ciò che viene comandato e come si riverbera in me sono qualcosa che non è più oggetto di pensiero, di valutazione: la sua verità è molto più potente, una verità che riceve la sua autorità dal fatto che esiste, che è questa, inderogabilmente quella che si sta manifestando e che mi sta comandando in questo momento. «La cortina di fumo del mondo è sollevata. Tutto è interconnesso all'interno di una vibrazione potente e gioiosa. La vita diventa più vasta, più vera, più viva; piccole verità brillano ovunque, senza parole, come se tutto custodisse un segreto, un significato, una vita speciale. Ci si immerge in uno stato indescrivibile di verità, senza per forza capirlo; esiste e basta» (Aurobindo).