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"Circa il mistero dell'impassibilità Rabbì Avenèr mi ha raccontato quanto segue: «Una volta un innamorato della dottrina segreta andò da un anacoreta, desiderando essere accolto da lui come discepolo. Allora quegli gli disse: 'Figlio mio, il tuo proposito è ammirevole, ma dimmi, possiedi tu la dote dell'impassibilità, oppure no?'. Egli rispose: 'Maestro, spiegami le tue parole'. E quegli disse: 'Figlio mio, se di due uomini uno ti loda e l'altro ti biasima, ai tuoi occhi essi si equivalgono oppure no?'. Egli rispose: 'In verità io provo contentezza per le lodi e dolore per il biasimo, ma non sono permaloso o vendicativo'. Allora il maestro gli disse: 'Figlio mio, ritorna a casa, perché fino a che non avrai l'impassibilità e sarai sensibile al biasimo, non possederai la giusta disposizione per poter comunicare i tuoi pensieri a Dio'»". |
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